Attentato a Parigi: La Nonviolenza è l'unica via d'uscita!

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Gennaio 2015
Appello ai popoli: La Nonviolenza è l'unica via d'uscita!

Dopo i recenti deplorevoli eventi di Parigi, Convergenza delle Culture vuole lanciare nuovamente un appello ai popoli per proteggere il valore dell'umano al di là di ogni differenza. Un appello a preservare e valorizzare ciò che ha sempre spinto la gente a cercarsi, a incontrarsi e a conoscersi nel tempo ....

Andando oltre lo shock causato da questi fatti, vediamo come da tempo stanno rinascendo oscurantismo e fanatismo, mentre gli elementi più retrogradi di ogni cultura appaiono, come moderni inquisitori, fomentando le masse.


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Oggi più che mai "le religioni hanno la responsabilità di soddisfare l'umanità. Oggi hanno il dovere di creare una nuova atmosfera psicosociale, per dirigersi ai loro fedeli con un atteggiamento di insegnamento e sradicare ogni traccia di fanatismo e di fondamentalismo. Non possono essere indifferenti alla fame, all’ignoranza, alla malafede e alla violenza. Dovrebbero contribuire fortemente alla tolleranza e favorire il dialogo con le altre fedi e con chiunque si senta responsabile del destino del genere umano. Devono aprirsi, e vi prego di non prendere questo come irriverente, alle manifestazioni di Dio nelle diverse culture. Attendiamo da loro questo contributo alla causa comune in un momento tanto difficile."  (1)

Naturalmente, ci auguriamo che questo appello arrivi anche ai governi e alle istituzioni. E, con particolare importanza, alla gente della stampa, che negli ultimi tempi ha lavorato in modo molto efficiente per generare un clima di paura del diverso, di pregiudizio per il vicino il cui colore, i cui costumi e le cui credenze non corrispondono ai propri ...

Se tutti costoro non si allineeranno con le forze della ragione e della tolleranza, potremo affermare senza mezzi termini che sono responsabili della violenza come quei fanatici che hanno premuto il grilletto. O forse non perdono occasione per alimentare lo spettro dell'“invasione”?” Sarà che stanno cercando di unire, contro un inventato "nemico comune", un'Europa che si decompone per le sue stesse contraddizioni?

E se tanto li preoccupa la crescita del fanatismo violento, farebbero maglio a controllare il mercato delle armi, che tanti sostanziosi benefici porta alle imprese europee, invece di cercare di aumentare i controlli sui cittadini comuni.

Ma ancora una volta saremo noi popoli, le persone comuni, quelli che avranno l'opportunità di dare direzione alla definizione di questa storia. È alle buone persone anonime che lanciamo il nostro appello a resistere alla violenza, a non farsi travolgere...

Lotteremo tutti contro tutti? Lotteranno una cultura contro l’altra, un continente contro l'altro, una regione contro l'altra, un gruppo etnico contro l'altro, un vicino contro l'altro e un familiare contro l’altro? Andremo verso lo spontaneismo senza direzione, come animali feriti che si agitano per il loro dolore o includeremo tutte le differenze, che siano benvenute, verso la Nazione Umana Universale?

Questo è, dunque, un appello a conoscere, proteggere e curare il nostro prossimo indifferentemente dal colore, dai costumi e dalle credenze. Come ci mostra l'esempio di azione coerente del giovane musulmano Lassana Bathily, che protesse dagli aggressori di Parigi quindici ebrei... rischiando semplicemente per altri esseri umani.

Infine, questo è un appello a tutti coloro che sentono la responsabilità morale di lavorare per un mondo a misura di tutti gli esseri umani. Pertanto, ricordiamo ciò che è espresso nel nostro Documento Umanista (aprile 1993) quando dice:
"Gli umanisti sono internazionalisti, aspirano ad una nazione umana universale. Hanno una visione globale del mondo in cui vivono ma agiscono nel loro ambiente immediato. Non desiderano un mondo uniforme bensì multiforme: multiforme per etnie, lingue e costumi; multiforme per paesi, regioni, località; multiforme per idee e aspirazioni; multiforme per credenze, dove abbiano posto l’ateismo e la religiosità; multiforme nel lavoro; multiforme nella creatività. […]

Ma tra le aspirazioni degli umanisti e la realtà del mondo d’oggi si è alzato un muro. E’ ormai giunto il momento di abbatterlo. Per farlo è necessaria l’unione di tutti gli umanisti del mondo.”

 


(1) Parole di Silo nell'Incontro per il Dialogo Filosofico-Religioso, a Luz's Union and Force (BSAS. Argentina) 21/10/1995.